E’ il giorno di Davide Nicola. Alla vigilia del match del Vigorito contro il Benevento, valido per la 19/a e ultima giornata del girone d’andata, il nuovo tecnico del Torino si presenta in conferenza stampa:
Quali sono le sue prime sensazioni?
“E’ una sfida speciale, un’occasione unica perchè sento di rappresentare un club storico come il Torino. E già domani voglio vedere un cambio di rotta. Permettetemi di mandare un saluto a Giampaolo, un collega bravo e capace cui va tutta la mia stima”.
Come cambierà il Toro?
“Serve un gruppo compatto e coeso. Non mi interessa cosa si è fatto prima: non ero dentro, non spetta a me giudicare. Oggi ho diretto il terzo allenamento, ho lavorato sulle priorità. Il gruppo è fondamentale, poi arriverà il resto. I risultati sono una conseguenza della prestazione e del lavoro di gruppo”.
C’è consapevolezze delle difficoltà o magari qualcuno ha la testa altrove?
“C’è una rosa e un ambiente disponibili. Non mi interessa cosa si è detto prima, voglio farmi le mie idee. Mi aspetto certi comportamenti, solo questo ci farà raggiungere l’obiettivo. 13 punti in classifica sono pochi e i valori nostri possono essere migliori. Abbiamo davanti 20 partite: dovremo costruire un percorso per raggiungere la salvezza”.
Cosa si aspetta domani sera?
“Voglio vedere applicazione e grande determinazione; gli errori ci saranno, è inevitabile. Ma sono convinto che il risultato può arrivare lo stesso, anche sbagliando”.
Chiederà a Belotti movimenti diversi?
“Io adatto e plasmo i miei principi alle caratteristiche dei giocatori. Ho fatto poche richieste finora; servono leggerezza, voglia, entusiasmo e determinazione. E per questo bisogna dare pochi compiti. La generosità non è un aspetto negativo se convogliato nella giusta direzione. Bisogna però essere ordinati”.
Come si approccia alla nuova avventura?
“Bisogna affidarsi al gruppo: ci sono i più esperti e i più giovani, ognuno ha la sua importanza. L’allenatore deve essere coerente nelle richieste e dimostrare che l’idea è non solo convincente, ma redditizia. Nulla si costruisce in un giorno, ma il lavoro ti porta a raggiungere l’obiettivo”.
Come si affronta il Benevento?
“Tre giorni sono pochi per dare impronta e identità ben delineate, ma sono sufficienti per dire la direzione verso la quale si vuole andare. Mi aspetto che seguano gli obiettivi. E’ una partita importante, possiamo fare risultato”.
Da quale modulo ripartirà?
“Parto da ciò che conoscono i ragazzi, ho bisogno di creare questo gruppo e dare poche certezze. Ma non vorrei rispondere su questo. Ho idee precise e le ho date ai giocatori, oltre a principi tattici e comportamenti individuali. Voglio vederli all’opera”.
Come farà ad assistere meglio Belotti?
“Un giocatore come Andrea è importante ma gli altri devono dargli una mano; a cominciare da Verdi e Zaza, due attaccanti di grande talento”.
Quali sono le corde giuste da toccare?
“Prima del risultato, c’è la prestazione. Nelle partite ci sono più errori che cose fatte bene, ma l’errore deve essere vissuto bene, con la convinzione di poter sempre rimediare”.