Antonio Conte tiene tutti sul pezzo. Il tecnico dell’Inter, alla vigilia del match del Friuli contro l’Udinese, anticipo della 19/a e ultima giornata del girone d’andata, chiede ai suoi una conferma importante dopo la grande vittoria nel big match contro la Juventus:
“Non bisogna mai affrontare nessuno con superficialità, specialmente squadre fisiche e con un’identità precisa come l’Udinese. Loro hanno giocatori forti in ripartenza e di qualità, abbiamo preparato la gara nel migliore dei modi. Sarà un match duro sotto tutti i punti di vista, le insidie sono dietro l’angolo”.
Contro la Juve l’Inter ha disputato una gara perfetta?
“E’ inevitabile che quando si riesce a battere squadre forti come la Juventus, la migliore in Italia da dieci anni a questa parte, non si può sbagliare niente. Siamo stati bravi a sfruttare i loro punti deboli e a non commettere errori. Abbiamo preso tre punti ma siamo all’inizio di un percorso”.
Dopo una prova così come si riparte?
“L’Inter per storia e tradizione deve sempre provare a ottenere il massimo. Domani si ricomincia, ci sono tre punti in palio e dovremo dare il 110 per cento”.
Inter e Milan hanno quindi raggiunto la Juventus?
“Questo è un campionato in cui sette squadre competono per scudetto e Champions. Il girone di andata lo ha confermato”.
In vista del derby di Coppa Italia, potrebbe pensare a qualche modifica di formazione?
“Ragioniamo solo e soltanto sull’Udinese, la priorità è la gara di domani. E’ la partita più importante in assoluto”.
Ultimamente gli attaccanti non segnano…
“Caratteristica delle mie squadre è proprio quella che a segnare non siano solo loro; inevitabile che i due attaccante sono il nostro terminale offensivo, per loro ci sono opportunità e occasioni per fare gol, ma le mie squadre coinvolgono tutti i calciatori”.
La vittoria con la Juventus segna un cambio di mentalità per la squadra?
“Ho sempre detto che abbiamo dato il via a un percorso che ha visto netti miglioramenti, anche nella mentalità, nell’affrontare tutte le partite nella giusta maniera. Ora serve una crescita, tecnica e tattica, oltre che di concentrazione, da parte di tutti i calciatori. E tutti, più o meno velocemente, stanno migliorando da ogni punto di vista”.
Al primo anno alla Juve lei fece un discorso motivazionale con il quale convinse i suoi che lo scudetto si poteva vincere: qui farà o ha fatto qualcosa di simile?
“Non mi piacciono i confronti: ogni percorso è diverso dall’altro, è inevitabile che la nostra crescita passi dalla convinzione di potercela fare e c’è solo un modo per farlo: il lavoro”.
La vittoria della Juventus in Supercoppa valorizza il vostro successo nello scontro diretto?
“A noi interessa poco se esaltano i meriti di una o dell’altra. Abbiamo giocato una partita importante sotto tanti punti di vista, senza una grande prestazione non avremmo vinto. Sappiamo quanto c’è stato di nostro e questa è la cosa più importante”.