Skateboarding, dove si pratica? dove si impara ad andare in skate? Quante calorie si consumano?

Lo skateboard è uno sport nato in California negli anni ’70, come una sorta di strumento di ribellione. La sua estrema libertà e facilità di utilizzo lo hanno reso famoso e molto duffuso tra i giovani di ogni epoca. Infatti oggi lo skateboard è considerato un vero e proprio sport, che appassiona migliaia di utenti. Un’ attività agonistica caratterizzata da un tipico abbigliamento skate, giochi di skateboard e addirittura frasi sullo skate cha differenziano un atleta dagli altri.
Definizione e storia
Lo skateboarding è un’ attività sportiva che viene praticata attraverso l’ utilizzo di uno specifico attrezzo, lo skateboard, ossia una tavola con 4 ruota skateboard: 2 anteriori e due posteriori. In un certo senso la nascita dello skateboard ha ragioni ben precise. La California degli anni 60 ha visto la nascita anche dei cosiddetti “surfers”, ossia coloro che affrontano le onde del mare grosso del Pacifico su una tavola di legno. Ma lo skateboarding nasce nel momento in cui le condizioni atmosferiche sono talmente proibitive che non permettono l’ uscita in mare aperto. Sicchè i surfisti possono praticare il loro sport preferito anche “indoor”, senza che vi sia la presenza di mare mosso. Da ricordare che lo skateboard con i diversi tipi di skate tipici degli atleti, è diventato una disciplina olimpica a partire dalle olimpiadi di Tokyo del 2021. Ci sono definizioni particolari riguardanti i cosiddetti skaters. Infatti vige un motto in cui la storia di questo sport è fatta dagli sessi atleti, proprio oggi, attraverso le loro performance. Definizioni che non possono fare altro che inorgoglire chi pratica questo sport a livello agonistico.
Come andare in skate
Lo skate è un’ attrezzo molto personalizzabile. Infatti vi sono le più improbabili varianti, e ognuno è libero di scrivere ciò che vuole o affibbiare allo strumento immagini caratteristiche che possano immediatamente identificarlo. Queste peculiarità sono emerse in maniera evidente nelle olimpiadi del 2021, quando ciascun skaters si è presentato in pedana con tute sgargianti o scritte particolari che non sono passate inosservate.
La pericolosità dello skateboarding
Tuttavia tale attività sportiva cosi duffusa tra i giovani ha sempre incontrato le critiche di tanti detrattori, che insistono sulla pericolosità di questo sport. Tutto questo è una sorta di “deja-vu” che si protrae dagli anni 60 sino ad oggi. Infatti già all’ epoca molte fonti di informazione, persino giornali, sottolineavano la pericolosità di movimenti sin troppo arditi su un semplice pezzo di legno a 4 ruote che potevano portare a danni irreversibili. Questa sorta di pubblicità negativa fece in modo che i negozi e qualsiasi attività commerciale fosse contraria nel venderli. Questa strategia portò lo skateboarding a scemare tra i giovani, riprendendo pieno vigore verso la fine degli anni 60, con la nascita del flower power e i sentimenti di libertà che tanto caratterizzarono quel periodo storico, anche nella musica.
L’ ascesa inarrestabile e la conseguente popolarità
Dalla metà del 1970 lo skateboarding ha avuto delle vere e proprie competizioni, soprattutto in America, prima di affermarsi come sport riconosciuto a livello agonistico a Tokyo 2021. Basti pensare allo Skateboard City che si tiene ancora oggi a Port Orange, in Florida, oppure allo “skatepark” nella contea di San Diego, uno dei più antichi e suggestivi “skateboarding camp” di grandi dimensioni che ogni anno attira milioni di curiosi e appassionati da ogni parte del mondo.