Aurelio De Laurentiis esulta per quanto riguarda le sue multiproprietà nel mondo del calcio. Il patron del Napoli, infatti, secondo le vecchie norme, avrebbe dovuto, entro il prossimo anno , vendere il Napoli o il Bari in quanto contro le regole. La FIGC sembrava aver avviato una sorta di “opera di rigore” verso tutti i presidenti delle società di calcio, negando la multiproprietà e costringendo a vendere chi deteneva le quote di maggioranze in diverse società. Lotito è stato una delle vittime di questa intransigenza, in quanto l’ anno scorso gli stato imposto di cedere la Salernitana, cosa che puntualmente si è realizzatta con l’ avvento del presidente Iervolino nella società granata. Una mossa che tuttavia si è rivelata vincente, poichè Iervolino è riuscito,  con i giusti innesti, a salvare i granata da una retrocessione che sembrava quasi certa. Tuttavia, questa norma era indigesta al patron partenopeo, che ha fatto di tutto per cambiarla ricorrendo ai più alti gradi di giustizia della corte federale. Questi ricorsi sono stati utili, in quanto gli è stata riconosciuta la piena legittimità delle sue ragioni.

Il prolungamento delle multiproprietà per altri 4 anni

La FIGC si era fatta promotrice di un opera di intransigenza che aveva fatto ben sperare. Secondo le sue norme, nessuno poteva avere la proprietà di più squadre, anche se queste fossero state in categorie diverse. Dunque, nell’ arco di un anno, De Laurentiis avrebbe dovuto provvedere a cedere il pacchetto azionario di Napoli o Bari. Con le nuove regole , invece, è stata decisa una sorta di proroga e il termine ultimo per chiarire la propria posizione all’ interno delle società è slittato sino al 2029. De Laurentiis ha cantato vittoria, in quanto, nell’ arco di sette anni, e non più di due, dovrà decidere quale delle due società dovrà vendere. Ma avrà tutto il tempo per rifletterci.

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