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Serie A

Mattia Chiesa, chi è? Fratelli, stipendio, Verona

Mattia Chiesa, nato il 16 luglio del 2000, è il portiere della squadra Hellas Verona.

Alto un metro è novanta, il giovanissimo giocatore è originario di Rovereto, un comune nei pressi di Trento.

La carriera di Mattia Chiesa in breve

Mattia cresce nel vivaio del Chievo e inizia la sua carriera come portiere professionista con il club di Serie D Ambrosiana.

Il 4 luglio 2018 passa all’Hellas Verona in prestito con opzione di acquisto. Nella stagione 2018-19, Mattia Chiesa gioca principalmente per la squadra Under 19 del club e ha anche giocato come riserva nella squadra maggiore in più occasioni nelle partite di Serie B.

Il 26 luglio 2019 viene ceduto in prestito dall’Hellas Verona al team di Serie C Virtus Verona: Chiesa esordisce da professionista in Serie C con la Virtus Verona il 3 novembre 2019, in una partita contro il Piacenza, che giocherà dall’inizio alla fine.

Il 3 settembre 2020, il suddetto prestito viene rinnovato per la stagione 2020-2021.

Il 19 luglio 2021 il portiere passa al Trento, neopromosso in Serie C, sempre in prestito, col quale firma sette presenze.

L’8 gennaio 2022 il Verona ha risolto il prestito, richiamandolo per far fronte all’assenza di portieri: Montipò e Berardi erano infatti entrambi positivi al Covid. La sola presenza di Pandur (ora ceduto in via definitiva) non era sufficiente e la società scaligera necessitava di una soluzione immediata.

Secondo portiere per Hellas Verona

Il giovane portiere è attualmente il vice del primo portiere del Verona, Lorenzo Montipò.

Mattia ha descritto così il suo trasferimento: «È uno di quei treni che passano una sola volta nella vita, non potevo e non volevo farmelo sfuggire. Ho lasciato Trento a malincuore, ormai la sentivo come casa mia. Mi trovavo non bene, di più. Posso solo ringraziare presidente, direttore e società che hanno capito l’importanza del momento per la mia carriera, e mi hanno aiutato a velocizzare le pratiche del trasferimento».

Sul suo approdo, Mattia Chiesa racconta: Mi sono presentato a Verona per l’allenamento di rifinitura del sabato. Fortunatamente conoscevo l’ambiente e diverse persone dello staff, l’impatto è stato positivo e non è stato difficile inserirsi nel gruppo. Ero un po’ emozionato, ma tutti mi hanno accolto molto bene, Tudor ha cercato di mettermi subito a mio agio, mi ha stimolato e incoraggiato, diciamo che ha fatto sentire la sua presenza”.

Un futuro tutto da scrivere

Per quanto riguarda la presenza in serie A, in cui avendo iniziato questo anno non ha ancora avuto modo di brillare particolarmente, ha invece detto, riferendosi alla partita Hellas contro Salerintana: «Ho provato sensazioni nuove, diverse da tutte quelle avvertite finora. Sensazioni belle e appaganti, perché premiano i tanti sacrifici fatti per arrivare sin qui. È mancata solo la soddisfazione della vittoria. Sarebbe stata la classica ciliegina sulla torta, la Salernitana ha saputo sfruttare meglio gli episodi, vedi il rigore e la punizione, calciata davvero bene. Noi ci siamo espressi meglio sul piano del gioco, ma a questi livelli spesso sono i particolari a fare la differenza»

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