Maria Sole Ferreri Caputi, primo arbitro donna in serie A: chi è? Altezza, genitori, Instagram

Finalmente le barriere che vogliono il calcio come uno sport tipicamente maschile, stanno venendo giù una ad una.
Stavolta, dopo l’attenzione sempre maggiore attorno alla nazionale femminile, ad abbatterle è anche Maria Sole Ferreri Caputi, il primo arbitro donna in Serie A.
Nell’articolo che segue scopriremo qualcosa in più su Maria Sole, ripercorrendo le tappe che la hanno portata a ricoprire questo ruolo, soprattutto attraverso le sue parole.
Con questo profilo concludiamo in bellezza la carrellata di profili di arbitri di questo agosto 2022.
Un sogno che si è avverato
“Da bambina avrei voluto giocare calcio” racconta lei, “ma erano altri tempi e mamma e papà non mi hanno assecondata. A 16 anni, però, ho saputo per caso del corso arbitri avevo l’età per decidere, mi sono iscritta e ho scoperto un mondo di cui mi sono innamorata, in cui ho imparato l’impegno per raggiungere un obiettivo e la responsabilità nel decidere, elementi tornati utili nello studio e nel lavoro. E poi c’è la dimensione relazionale: mi piace il confronto con colleghi di generazioni diverse”.
Eppure gli inizi non sono stati così facili: la Caputi ha raccontato, più o meno tra le righe, di aver ricevuto diverse porte in faccia per colpa del suo sesso.
Nata al Livorno nel 1990 da genitori pugliesi, Maria Sole ha conseguito una laurea in Scienze politiche e Relazioni Internazionali, con una specializzazione in Sociologia. Difatti, affianca tuttora il lavoro di ricercatrice presso una fondazione a quello di arbitro.
Affiliata alla sezione livornese, è entrata a far parte dell’AIA (l’Associazione Italiana Arbitri) nel 2007, facendosi le ossa dirigendo partite provinciali e regionali.
Fino a che nel 2014 non esordisce in serie D e poi nel 2019 il grande traguardo: arbitra la sua prima partita internazionale, Scozia contro Cipro.
Negli anni scorsi, Maria Sole grazie alle sua capacità, scala in fretta le categorie e nel 2021 arriva a dirigere una partita di Serie A (Cagliari-Cittadella).
Infine, questo anno l’AIA la promuove ufficialmente, rendendola il primo arbitro femminile nella massima serie.
L’approdo in Serie A
Ecco come Maria Sole ha descritto questo traguardo durante un’intervista alla testata Repubblica: “Sono solo fortunata ad essere arrivata nel momento storico giusto e di poter mettere a valore anni di sacrifici. Al di la della mia personale esperienza, ci sono state donne che hanno fatto la storia dell’arbitraggio più di me, prima di me: io ho solo raccolto i frutti del loro lavoro. La prima donna in Serie A non sarà, se ci sarà, una conquista di Maria Sole: io casomai sarò soltanto l’ultima staffettista, quella che ha portato il testimone al traguardo”.
Il giovane arbitro è molto riservata sulla sua vita privata: ammette di essere fidanzata, ma in campo sentimentale di lei non si conosce altro. Preferisce il campo da calcio, dove Maria Sole non scherza e durante la sua esperienza, alcune volte, è stata costretta a farsi valere coi giocatori puniti che non le riconoscevano autorità in quanto donna.
Ma la Caputi ha anche raccontato, ironizzando, che alcuni le chiedevano il numero di telefono o il contatto Facebook.
A chi le domanda come sia essere un arbitro donna, Maria Sole risponde secca: “L’arbitro sta antipatico a tutti: che sia maschio o femmina, non cambia”.